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1.10.15

Mi manchi e vorrei tu fossi già qui

«Madre e figlia sapevano che il loro incontro sulla terra sarebbe stato breve.

C’era sempre una punta di paura nel cuore, unita alla certezza che niente avrebbe potuto separarle davvero.


Così, a dispetto dei consigli degli altri, avevano trascorso troppo tempo insieme.

Tutto il tempo a disposizione.
E in quel tempo si erano preparate al distacco e al compito che, entrambe, avevano scelto: ritrovarsi oltre le dimensioni.

Poi il giorno terribile arrivò, inesorabile e naturale come le cose della vita.

La madre morì ma la figlia sapeva che era arrivato il momento.

Non passò molto tempo che la mamma si presentò nei sogni e poi in tante percezioni quotidiane.

La ragazza ne riconosceva la presenza in quella sensazione di familiarità che, di colpo, permeava ogni cosa.

Cominciarono a dialogare.

Mentalmente.
Una domanda fatta di pensiero, cui seguiva immediata la risposta.
Così veloce che diventò necessario scrivere e dare forma a un sapere che altrimenti scivolava come acqua tra le dita.
Era il compito che insieme avevano scelto: creare un ponte tra le dimensioni per raccontarsi la vita.

E scoprire che niente può fermare l’amore.

Nemmeno la morte.

Spiegare che un velo invisibile impedisce le comunicazioni e che basta spostarlo per ritrovare chi credevamo di aver perso per sempre. 


Molti non capiscono questo, tanti l'ammirano.»

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