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18.6.15

Smentita

Ho pensato che un dolore più profondo di quello che sto vivendo da mesi per colpa della malattia di mia madre, non esiste. 
Ci ha pensato la vita di nuovo a smentirmi. 
Mancherai mio giovane amico, mancherai tantissimo, mancheranno la tua immensa bontà, la tua contagiosa simpatia, la tua giovane ingenuità ma più di tutti mancherai proprio tu, con le tue parole che non erano da poco per la tua età. 
Grazie per le parole di conforto che hai avuto mesi fa per la mia situazione. 
Non dimenticherò mai nulla.
Ti voglio davvero bene.
Buon viaggio, spero con tutto il cuore mai come ora, che ci sia qualcosa di meraviglioso dopo la buia e triste morte.
Ciao Gianluchino de zia

5.6.15

Il Peggio

Ho perso il conto di quante volte ci hanno detto di prepararci al peggio negli ultimi mesi.

Ho perso il conto di quante volte ho sentito il mio cuore stringersi nel petto e la gola annodarsi togliendomi il respiro.

Ho perso il conto di quante volte ho sentito la morte qui, in questa stessa stanza dove sono con te. 
Mesi fa me lo hai detto anche tu tra le
lacrime «È come se sentissi la morte che mi gira intorno..»
Ma quella volta ancora le paure che avevamo non mi sembravano che spauracchi lontani, degni di poco conto! 
Di speranze ne avevamo allora! 
Speravamo. 
Speravo.

Ho perso il conto delle volte che hai detto Ho tanta paura nelle ultime settimane.
Ed ho perso il conto di quante ore ho passato a tranquillizzarti e rassicurarti con le mie parole, i miei sguardi e tutto il mio amore.

Ho perso il conto delle lacrime che ho versato questi mesi.

Ho perso il conto di quanti secondi passano tra un battito e l'altro del mio cuore, oggi che abbiamo parlato col dottore, io papà e Ale. 

Ho perso il conto di quanti tramonti estivi ti sei già persa, di quanti fiori nel tuo giardino non hai visto sbocciare, di quante rondini non hai guardato in alto, di quanti pranzi e quante cene noi quattro ti sei persa.

Ho perso il conto di quanti giorni verranno senza di te e quanto male farà il mio cuore ogni volta che mi sveglierò la mattina, per sempre.

Ho perso il conto di quante volte io al peggio ho provato a prepararmi, e non credo di esserci riuscita, mai lo sarò, ma oramai credo anche che se deve arrivare 'sto peggio che peggio sia. 
Noi abbiamo fatto di tutto per te. 
Tu hai fatto più di tutti, mamma! E non sai quanto ti sono grata per ogni momento passato con te, nella gioia e nel dolore, in salute e in malattia..

..Ho perso il conto di quante volte te l'ho detto: ti amo e ti amerò per tutto il resto dei miei giorni.

Tua Figlia

2.6.15

La Risposta

Gent. Sig.ra Veronica,
La descrizione che lei ha fatto delle traversie terapeutiche della mamma lascia una volta di più sgomenti, al pensiero di quanto male possa farsi ad un essere umano.
La situazione  di diffusione del male e le conseguenze delle cure subìte consentirebbero razionalmente mete limitate ad un miglioramento sintomatico. Crediamo però che l'essere seguita la mamma da medici ed infermieri, sicuramente scettici o del tutto contrari al Mdb, renda problematico fare anche un tentativo. Questo abbiamo il dovere di farglielo presente, ad evitarle ulteriori dispiaceri.

Altro aspetto da considerare è l'assai probabile ricorso a cortisonici ed oppiacei, che degradano fatalmente le funzionalità principali.

A nostro parere si potrebbe somministrare qualche componente del Mdb, come Soluzione di retinoidi, vit. D, melatonina coniugata, cosa fattibile in quanto l'assunzione è per bocca e può farsi in assenza dei sanitari del programma di assistenza. Potrebbe consultare il medico Mdb meno lontano, anche facendogli leggere la presente mail: Dr. Lorello Macrini, Francavilla a mare, Chieti,085/491.22.57 - 338/332.60.69.

Vorremmo non limitarci a queste poco confortanti informazioni, ma riteniamo dovere morale non creare aspettative che la situazione non consente.

Un caro saluto

Lo Staff MDB Insieme

1.6.15

La mia lettera ad Adolfo Di Bella

Buonasera Adolfo,
ho ventotto anni e temo di aver scoperto troppo tardi il Metodo Di Bella.
Dico troppo tardi perché le condizioni di mia madre (58 anni) da due mesi a questa parte sono precipitate, complice una chemioterapia devastante che ha indebolito nonché peggiorato le sue condizioni.

Carcinoma mammario operato nel 2011 seguito da sei  chemio, sembrava scomparso e tutti in casa abbiamo tirato un gran sospiro di sollievo.

Agosto 2014 ripetute coliche addominali (scambiate per coliche renali dai medici dell'ospedale regionale di Ancona) portano mia madre a più di un ricovero in urologia per sospetto calcolo renale, fatto sta che nei numerosi tentativi di tirar fuori sto calcolo i medici analizzando vari campioni giungono alla diagnosi di probabile "tumoretto" all'uretere (retroperitoneo).
Lo sconforto aumenta quando l'esito di una PET, fatta immediatamente, evidenzia anche metastasi ossee su bacino e colonna vertebrale (zona lombare). In preda al panico più totale corriamo allo IEO, per un semplice consulto, dove un'oncologa ci tranquillizza dicendoci che essendo nel 2014 le cure funzionano e mia madre non morirà! Valutato il piano di cure mia madre decide di affidarsi di nuovo alle cure dell'oncologo di Macerata che l'ha seguita nel 2011.
Si inizia con la chemio: 12 sedute (1 a settimana di taxolo di cui una al mese anche con zoometa per le ossa) e con la radio (in una pausa tra le chemio).

A febbraio i marker tumorali sono in discesa secondo l'oncologo e la TAC sembra convalidare l'ipotesi che la neoplasia all'uretere sembra ferma se non addirittura ridotta nelle sue dimensioni. I primi di marzo un collasso vertebrale inizia a premere sul nervo sciatico sinistro e mamma non riesce più a camminare dai dolori.

Marzo (chemio fatte:9) una presunta polmonite ci ha ritardato sulla tabella di marcia e mamma non fa chemio per quasi tre settimane.

Fine marzo, mamma è debilitata e da ipertesa quale era ora è ipotesa. 45 68 di pressione ci porta ad un ricovero di 28 giorni presso l'ospedale regionale di Ancona: entriamo dal pronto soccorso e scopriamo che in realtà è uno scompenso cardiaco, finiamo in medicina d'urgenza e quando dopo 5 giorni lo scompenso è curato e stiamo per tornare a casa mia madre si becca una brutta infezione alle vie urinarie che ci costringe ad altri 23 giorni di ricovero in medicina generale.
Delle TAC di controllo evidenziano molteplici metastasi su tutta la colonna vertebrale, infezione dei batteri ha camminato fino al rene destro ed è presente un enfisema su tutto torace e schiena, e ci viene detto chiaramente che mamma è terminale,  e dobbiamo cercare di muoverla il meno possibile e prepararci al peggio.

Maggio 2015 siamo a casa, mamma allettata, ovviamente non è il caso di fare nessuna cura oncologica, non farebbe che accelerare il processo di morte dicono.
Nel frattempo siamo seguiti dallo IOM (Istituto Oncologico Marchigiano), medici e infermieri volontari che si occupano delle cure palliative a casa.

Non c'è giorno che passa che rinnovo in mia madre la speranza, lei che ancora spera di camminare di nuovo e di stare bene.
Non c'è giorno che passa che continuo a sperarci anche io,anche quando ho sentito  la parola "terminale" e "morfina".
Non mi dó pace e spero non sia troppo tardi.
Le analisi del sangue vanno meglio, l'enfisema sembra sparito e i capelli stanno ricrescendo, il corpo sta riprendendo a vivere senza chemio!
Pensate sia troppo tardi per intraprendere il cammino con il Metodo Di Bella ?
In attesa di chiedere un consulto medico anche a Suo fratello, attendo una Sua risposta.
Grazie per il tempo dedicatomi,
Veronica, una figlia troppo innamorata di sua madre